Sarà Bruxelles ad ospitare il 22 e 23 febbraio la Riunione delle Camere di Commercio Italiane all’Estero dell’Area Europa. Un appuntamento importante nel quale verranno definiti le strategie e gli obbiettivi delle Camere nei progetti di internazionalizzazione a favore delle PMI italiane. Ne parliamo con Fabio Morvilli, Presidente della Camera di Commercio Belgo-Italiana.
Bruxelles, capitale d’Europa, di recente è oggetto di attacchi mediatici: secondo Lei, Presidente Morvilli, è una città pericolosa?
Scegliere Bruxelles per la riunione delle Camere di Commercio è stata sicuramente una mossa strategica: sede delle principali Istituzioni europee, più di qualsiasi altra città offre opportunità di contatto e di dialogo con una comunità di business internazionale dinamica e sempre più competitiva, fatta di relazioni, fiducia e progetti di sviluppo e nella quale è fondamentale che l’Italia si inserisca con successo. A questo aggiungo anche la volontà delle nostre Camere di prendere una posizione forte a favore del Belgio e quindi contraria a quella presa dai media in Italia. Infatti, stando a quanto trasmettono i mezzi d’informazione italiani, da dopo il 13 novembre parigino Bruxelles sembra essere caduta in uno stato d’assedio: si sente parlare solo di coprifuoco, arresti, strade completamente militarizzate, luoghi di aggregazione pubblica bloccati. Tutto questo ha effetti molto gravi sull’immagine del Belgio e di Bruxelles, portando moltissimi imprenditori a desitere rispetto alla prospettiva di inverstire in questo paese. La verità però è diversa: dopo il 13 novembre, in poche settimane la città e i suoi abitanti hanno ripreso la loro normale vita quotidiana e tutto procede come di consueto. Bruxelles continua ad essere il cuore del business internazionale e tenersene lontani, perchè offuscati da timori mediatici, costituirebbe un grosso errore da parte nostra o da chiunque ambisca a un’internazionalizzazione della propria attività.
Le Camere italiane all’Estero dell’Area Europa sono impegnate in diversi progetti di promozione del Made in Italy cofinanziati dal MiSE ma anche dalla Commissione europea: ce ne può parlare?
In Europa le Camere di Commercio Italiane sono 29, organizzate in una rete di comunicazione capillare ed efficace. Obiettivo comune è quello di promuovere il Made in Italy all’estero, cercando di salvaguardarne sempre la qualità e l’originalità anche in collaborazione con enti e associazioni territoriali. Alcuni dei nostri progetti sono cofinanziati dal Ministero dello Sviluppo economico italiano, nell’ordine di circa il 10% delle spese rendicontabili: workshop, eventi promozionali, missioni imprenditoriali, desk informativi. Altri nostri progetti invece sono, o possono essere, cofinanziati dalla Commissione europea, fino al 75%, in molteplici settori tra i quali la cultura, l’ambiente, lo sviluppo rurale, le politiche sociali: proprio in questi settori negli ultimi due anni le Camere hanno contribuito alla crescita del Sistema Italia a livello internazionale, partecipando per il biennio 2015/16 a 20 progetti europei e coinvolgendo oltre 150 imprese. L’Italia, infatti, è ai primi posti per numero di enti e imprese che beneficiano di finanziamenti europei a gestione diretta e, in alcuni casi, a fare da capofila dei partenariati internazionali sono proprio i nostri enti camerali all’estero che, nel settore dell’europrogettazione, hanno raggiunto livelli di eccellenza.
La Riunione di Bruxelles è stata definita un “laboratorio d’idee”: perchè secondo Lei?
Ospitando la Riunione d’Area, Bruxelles rappresenterà un punto d’incontro tra le Camere di Commercio Italiane all’Estero e i rappresentanti di importanti aziende, associazioni e, non da ultimo, esponenti delle Istituzioni europee. In particolare, nella seconda giornata di lavori, che si svolgerà presso il Parlamento europeo, saranno invitati ad intervenire anche i rappresentanti di Confprofessioni, Federlegno Arredo, Unioncamere, Eurochambres, Coopération bancaire pour l’Euope, ed europarlamentari di tutte le forze politiche, con l’obiettivo di costruire insieme nuove strategie d’azione per promuovere il Made in Italy all’estero. In questo senso la Riunione d’Area si rivelerà un vero e proprio laboratorio d’idee: sarà un’occasione unica non solo per confrontarsi in merito ai progetti già avviati, ma anche per avanzare nuove proposte per guidare le PMI italiane al corretto utilizzo dei nuovi fondi europei messi a disposizione delle Regioni, in accordo anche con le nuove opportunità aperte dalla più recente politica italiana per l’internazionalizzazione dell PMI. In vista di tutto questo, Bruxelles costituirà uno scenario senza eguali per l’attivazione di nuovi contatti e per costruire insieme nuove reti di relazioni internazionali.
A cura di Francesca Palombo