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L’europrogettista: una figura a livello internazionale

L’europrogettista: una figura a livello internazionale
Feb
23

Le Camere di Commercio italiane all’estero portano l’europrogettazione nel mondo

newsletter foto appalti giusta 3L’europrogettista è riconosciuto come una delle nuove professioni fortemente in crescita: infatti sono sempre più numerose le aziende, ma anche le pubbliche amministrazioni, che decidono di affidarsi a questo esperto per il partecipare ai numerosi bandi pubblicati dalle Istituzioni europee.

Ma che cos’è l’europrogettazione e quali sono i requisiti necessari per diventare europrogettista?

Con il termine « europrogettazione » si vogliono indicare tutte le attività necessarie e strumentali alla stesura e alla gestione dei progetti europei, cioè delle proposte di finanziamento indirizzate all’Unione europea, in risposta ai bandi che essa pubblica quasi quotidianamente.

L’europrogettazione può interessare tanto gli enti pubblici (statali e locali, compresi gli enti economici e di ricerca, le università e le camere di commercio), che i privati (aziende, associazioni, fondazioni, ecc.) ed è spesso indicata come uno dei « giacimenti occupazionali » più promettenti.

La figura dell’europrogettista ha una natura polivalente: scrittore, narratore, contabile, lobbista, artista, addetto alle relazioni esterne, responsabile per l’amministrazione e la rendicontazione finanziaria, formatore, organizzatore di eventi, referente per le comunicazioni istituzionali. Le sue competenze includono anche la conoscenza di almeno due o tre lingue, tra le quali l’inglese, una familiarità con la programmazione finanziaria europea, una spiccata capacità di comunicazione interculturale, competenze economiche, tecniche e giuridiche, nonché qualità come intraprendenza, resistenza allo stress e spirito di squadra.

La Commissione europea cofinanzia progetti in numerosi settori tra i quali la cultura, l’ambiente, lo sviluppo rurale, le PMI, le politiche sociali. Inoltre non sono solo i Paesi dell’Ue a poter beneficiare di questo tipo di fondi, ma i programmi europei di cooperazione internazionale permettono anche di implementare progetti di sviluppo in tutto il mondo.

In questo senso, le Camere di Commercio italiane all’estero (CCIE) svolgono sempre più spesso una funzione di collegamento tra l’Unione europea, le imprese italiane e i mercati esteri, supportando le PMI nel loro processo di internazionalizzazione. Le CCIE sono associazioni di imprenditori e professionisti presenti in 54 Paesi nel mondo con 140 uffici e comprendenti più di 18.000 imprese associate. Oltre 20 Camere di Commercio hanno beneficiato di finanziamenti europei, contribuendo alla realizzazione di oltre 86 progetti in tutto il mondo e in diversi settori.

“Negli ultimi due anni le CCIE hanno contribuito alla crescita del Sistema Italia a livello internazionale partecipando a 30 progetti europei e coinvolgendo oltre 150 imprese nei settori più diversi”, conferma Matteo Lazzarini, segretario generale della Camera di Commercio italiana a Bruxelles. “L’Italia è ai primi posti per numero di enti e imprese che beneficiano di finanziamenti europei e spesso a fare da capofila dei partenariati internazionali sono proprio i nostri enti camerali all’estero che, nel settore dell’europrogettazione, hanno raggiunto dei livelli di eccellenza”.

Proprio per questo motivo la prossima riunione dell’Area Europa delle CCIE si svolgerà a Bruxelles il 22 e il 23 febbraio: due giorni di lavoro per confermare l’importanza dell’Unione europea e dei suoi finanziamenti per la realizzazione di progetti a favore dell’internazionalizzazione delle eccellenze italiane.

In particolare, la Camera di Commercio Belgo-Italiana scrive e gestisce progetti europei, come capofila o partner, nei settori della formazione, dell’imprenditoria giovanile, del turismo e della cooperazione internazionale. Lo scorso anno il progetto Open Eye del programma Erasmus per giovani imprenditori è stato inserito tra i migliori progetti europei dell’anno posizionandosi in quelli di “fascia alta”. Inoltre la Camera di Bruxelles gestisce nel periodo 2011-2017 un contratto di assistenza tecnica in Palestina, Giordania e Israele nel settore della formazione.

Da alcuni anni la Camera di Commercio Belgo-Italiana ha deciso di condividere la sua esperienza diretta di europrogettazione, soprattutto con il pubblico italiano, attraverso master e corsi di formazione tematici e fortemente orientati ad un approccio pratico (www.masterdesk.eu). Negli ultimi 10 anni master e corsi brevi hanno permesso a quasi 2.000 partecipanti di muovere i primi passi nell’europrogettazione e di acquisire le competenze e le conoscenze utili per diventare europrogettisti.

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