Il 14 gennaio 2016 c’è stato il via libera definitivo dell’aula del Senato italiano al ddl (disegno di legge) delega di riforma del codice degli appalti. Il testo delega il Governo ad attuare la nuova disciplina europea in materia di appalti pubblici e concessioni, attraverso il recepimento delle direttive comunitarie, e a procedere a un complessivo riordino della normativa vigente sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.
In particolare, il comma 1 delega il Governo ad adottare due decreti legislativi per conseguire, rispettivamente, le seguenti finalità:
- l’attuazione delle direttive 2014/23/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, 2014/24/UE sugli appalti pubblici, e 2015/25/UE sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali (entro il 18 aprile 2016);
- il riordino complessivo della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture (entro il 31 luglio 2016).
Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, si è impegnato a realizzare entrambi gli obiettivi entro aprile.
Tra le principali novità del provvedimento vi è il rafforzamento del ruolo di vigilanza e di indirizzo dell’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione), che elaborerà contratti-tipo e bandi-tipo anche dotati di efficacia vincolante.
La riforma degli appalti pubblici in Europa, sulla base delle direttive approvate da Bruxelles il 24 febbraio 2014, avrà un forte impatto sull’economia europea, poiché ben il 18% del PIL viene speso ogni anno dalle autorità pubbliche in beni, servizi e lavori, rendendo così gli appalti uno strumento strategico per favorire la crescita e la creazione di posti di lavoro.
La direttiva, pur dimostrandosi meno costrittiva, permetterà comunque di introdurre vincoli su questioni fondamentali e necessarie preservando gli elementi che meglio funzionano nelle diverse realtà nazionali.
L’europarlamentare belga, Marc Tarabella, relatore nel 2014 sulla nuova direttiva appalti alla Commissione parlamentare Mercato interno e Protezione del consumatore ha affermato: “Si tratta di una novità assoluta. Un documento standard che comporterà una riduzione degli oneri amministrativi, soprattutto per le PMI, alleggerendo la produzione effettiva di prove documentali. Ma di novità ce ne sono altre. Una particolare attenzione verrà per esempio riservata ai cosiddetti appalti sociali e verdi, agli incentivi attribuiti a coloro che agiscono nel rispetto di parametri sostenibili e alle sanzioni impartite a chi li infrange. Inoltre, ogni impresa deve quindi attenersi alle stesse regole, consapevole che chi vince lo fa solo perché ha rispettato queste regole”.
Tra i numerosi appalti pubblici in Europa, pubblicati quotidianamente sul TED (Tenders Electronic Daily), spiccano quelli banditi dalle Istituzioni europee. L’Unione europea rappresenta infatti un “cliente” molto interessante per le imprese italiane, eppure la competizione è relativamente bassa rispetto ai bandi nazionali: basti pensare che in media l’ente appaltante riceve meno di quattro offerte per bando pubblicato, anche se questo dato varia molto a seconda del settore.
Il libro “Progetti europei: chi vince e chi perde”, curato dalla Camera di Commercio Belgo-Italiana, rivela, grazie ai dati ufficiali del Sistema di Trasparenza Finanziaria della Commissione europea (FTS) relativi al 2014, l’elevato numero di appalti vinti da enti e imprese con sede in Belgio: oltre settemila. Si tratta di un numero davvero impressionante che testimonia quanto la vicinanza alle Istituzioni europee possa favorire un inserimento nel “circuito” degli appalti europei.
L’Italia si classifica comunque al 4° posto per numero di appalti vinti (1.234), preceduta soltanto da Germania, Francia e appunto Belgio.
Da alcuni anni, la Camera di Commercio Belgo-Italiana ha deciso di condividere la sua esperienza diretta nel campo degli appalti europei attraverso master e corsi di formazione tematici e fortemente orientati ad un approccio pratico (www.masterdesk.eu). Il Corso di introduzione agli appalti europei si terrà a Bruxelles dal 14 al 16 marzo 2016 e offre una formazione pratica e dinamica colta a creare figure qualificate in grado di partecipare agli appalti banditi dalle Istituzioni europee. Lavorando su bandi aperti e garantendo un approccio molto concreto al settore degli appalti, il Corso offre gli strumenti teorici sulle principali procedure dei bandi per lavori, forniture e servizi e una metodologia rigorosa per preparare l’offerta, sia dal punto di vista amministrativo che di contenuti.